Microblogging for Business

Ritorno sul discorso del Microblogging già affrontato un paio di post fa, ma questa volta dal punto di vista della comunicazione aziendale.

Twitter consente ai suoi iscritti di postare piccoli messaggi, nella forma di ‘microblog’. Quello dei microblog è un fenomeno piuttosto recente, e per questo in grande espansione. Si può dire che il tutto sia iniziato proprio con Twitter: in origine era un sistema per far sapere a tutti i propri contatti cosa si stesse facendo in quel dato momento (quello che in Facebook è sostanzialmente la barra dello stato), poi il meccanismo ha subito un’evoluzione trasformandosi in un vero e proprio canale per pubblicare piccoli post (commenti, segnalazioni di fatti o eventi, auguri, consigli e via dicendo), generando appunto il concetto di microblog.

Il microblog ha sostanzialmente tre grandi caratteristiche: è di velocissima lettura, essendo appunto di dimensioni contenute; è di altissima frequenza di aggiornamento, anche più volte in una sola ora; non richiede un apposito lettore di feed, ma è sufficiente un instant messanger.

Le aziende possono utilizzare Twitter come un canale di pubbliche relazioni, ma devono essere consapevoli che così facendo possono andare incontro a problemi sul versante della riservatezza e quindi della sicurezza. A sostenerlo è Gartner, che ha condotto uno studio sull’impiego da parte delle imprese di questo social network alternativo ai più tradizionali LinkedIn e Facebook, individuandone quattro forme diverse d’uso. Queste forme di utilizzo di Twitter hanno un impatto su diversi livelli:

  • Comunicazione: Molte imprese stanno già adottando Twitter come canale marketing o di pubbliche relazioni, rivela Gartner. Diversi sono gli esempi di aziende che su Twitter segnalano risultati, annunci, link a comunicati stampa o che rispondono a specifici commenti da parte di utenti o consumatori. Tuttavia Gartner avverte che questo particolare approccio deve essere usato con cautela, perché post poco interessanti potrebbero risultare più deleteri che utili all’immagine dell’azienda.
  • Reputazione: Altre imprese usano invece Twitter in una maniera più indiretta: evitando magari di parlare del proprio brand o dei propri prodotti, ma postando commenti o segnalazioni intelligenti e interessanti, così da attrarre letture sui propri microblog e aumentando di fatto la propria reputazione.
  • Trasparenza e fiducia: Altre aziende ancora si servono di Twitter come piattaforma interna per comunicare cosa stanno facendo, i progetti in corso e le idee che stanno cercando di valutare. Ma Gartner non raccomanda di usare Twitter in questo mondo, “perché non vi è alcuna garanzia di riservatezza e sicurezza”.
  • Feedback: Infine, vi è una quarta forma in cui Twitter viene usato dalle imprese, riferisce Gartner, quella di collettore di piccole segnalazioni. Si tratta di un sistema per cogliere cosa stiano dicendo della propria azienda i clienti e i concorrenti. “Le aziende più intelligenti usano queste piccole segnalazioni per anticipare l’insorgere di eventuali problemi o per raccogliere impressioni su nuovi prodotti”, sottolinea Gartner.

Jeffrey Mann, vice presidente per la ricerca di Gartner e autore del report ‘Four ways in which enterprises are using Twitter‘, segnala che qualsiasi sia il modo in cui un’impresa utilizza o intende utilizzare Twitter, “dovrebbe regolamentarne l’uso da parte degli utenti per evitare problematiche legate alla riservatezza e alla sicurezza”.

Secondo Mann, in generale l’utilizzo di Twitter deve sottostare a quegli stessi principi e regolamenti che in azienda guidano l’uso dei social network e dei forum web. “Se le aziende non hanno ancora definito una policy per la partecipazione alle attività sociali sul web, devono farlo il più velocemente possibile”, conclude l’analista di Gartner.

Stando a Gartner, concludendo, entro il 2011 il microblogging aziendale diventerà una caratteristica standard per l’80% delle piattaforme sociali.