Non stiamo solo usando l’intelligenza artificiale. Le stiamo delegando compiti, azioni e decisioni.
Per anni abbiamo parlato di AI come assistente. Un supporto intelligente per scrivere, analizzare, suggerire. Sempre accanto a noi, ma mai al posto nostro.
Poi sono arrivati loro: gli AI agent.
Sistemi autonomi, capaci di osservare un contesto, pianificare azioni, usare strumenti e agire per raggiungere un obiettivo. Senza dover chiedere permesso. Senza dover attendere un comando per ogni passo.
È iniziato così lo shift agentico:
un cambiamento che ridefinisce il modo in cui costruiamo processi, organizziamo il lavoro e progettiamo responsabilità.
In questo numero di InsideTheShift, provo a raccontare cosa significa questo passaggio:
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Dal “prompt” al “goal”
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Dal task isolato al ciclo percepisci–pianifica–agisci
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Dalla UI tradizionale a un’interazione comportamentale
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Dall’AI come supporto all’AI come soggetto operativo
Ma anche cosa comporta sul piano organizzativo e culturale. Perché questi agenti stanno entrando nelle aziende come nuove unità di azione, e con loro dobbiamo ripensare ruoli, governance, competenze, fiducia.
Dentro lo shift ci siamo già.
La domanda è: vogliamo continuare a supervisionare ogni azione… o iniziare a progettare delega consapevole?
📬 InsideTheShift #3 è online:
Inside the Agentic Shift
How AI Agents Are Reorganizing Action, Autonomy and Work
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