Leggevo un pò di feed e mi sono trovato sul sito Infoservi.it di Alberto D’Ottavi , che seguo da un pò, e ho trovato un post interessante: si tratta del The Cult of Done Manifesto che dopo aver letto e capito, ho subito stampato e appeso in ufficio. Da quello che ho letto questo manifesto è appeso vicino alle scrivanie di molti imprenditori di iniziative di innovazione, soprattutto Web. Qui di seguito riporto la traduzione del manifesto.
The Cult Of Done Manifesto – ll Culto del Fare:
- Ci sono tre stati dell’esistenza. Ignoranza, azione e completamento.
- Accetta che tutto è una bozza. Questo aiuterà a fare.
- Non c’è un secondo passaggio, di editing o montaggio.
- Far finta di sapere cosa stai facendo è quasi lo stesso che saperlo fare davvero. Quindi accetta che sai quello che stai facendo, anche se non è vero e fallo.
- Non procrastinare. Se aspetti più di una settimana per agire su un’idea, abbandonala.
- Lo scopo del fare non è finire, ma di poter fare altro.
- Quando l’hai fatto puoi buttarlo via.
- Ridi in faccia alla perfezione. È noiosa e ti trattiene dal fare.
- Le persone che non si sporcano le mani sono nel torto. Se fai qualcosa hai ragione.
- Il fallimento conta come fare. Quindi devi fare tanti sbagli.
- La distruzione è una variante del fare.
- Se hai un’idea e la pubblichi online in Internet, conta come l’ombra del fare.
- Il fare è il motore del più.
L’immagine ad una risoluzione più alta si può scaricare da questo link.