La robotica sta vivendo una trasformazione radicale. E di questo forse ne abbiamo già preso coscienza ultimamente guardando diversi video di Boston Dynamics e similari, in cui robot quadrupedi o androidi bipedi fanno cose incredibili.

Nell’era della convergenza di diverse tecnologie, tema che ho raccontato nel libro Spatial Shift, ognuna delle evoluzioni tecnico-tecnologiche che stiamo vivendo influenza e potenzia altre tecnologie, abilitandole di nuove possibilità. La convergenza dell’Intelligenza artificiale e della robotica, che prende il nome di “Spatial Intelligence” è forse quello che potenzialmente più spaventa e allo stesso tempo affascina per gli impatti che potrebbe avere sull’umanità.

Investitori come Khosla Ventures, Andreessen Horowitz, e General Catalyst stanno supportando una serie di startup che sviluppano robot capaci di ragionamento avanzato e elaborazione dei dati visivi, a dimostrazione che l’interesse sul tema è già piuttosto avanzato e soprattutto di progetti in fase di sviluppo con risultati già validati ce ne sono.

La spatial intelligence permette ai robot di navigare e interagire con l’ambiente in modo più efficiente, migliorando la precisione e l’adattabilità nei compiti complessi, migliorare efficacia ed efficienza e soprattutto come questo segmento possa potenziare l’uomo veramente.

Evoluzione della robotica e della Spatial Intelligence

Fin dagli anni ’60, i robot sono stati utilizzati principalmente per compiti ripetitivi in ambienti controllati, dove la variabilità era minima. La mancanza di “intelligenza” limitava la capacità dei robot di adattarsi a situazioni inaspettate. Con l’avvento della spatial intelligence, la robotica sta passando ad una nuova generazione di macchine che possono percepire, vedere, prendere decisioni e agire in base agli obiettivi e all’ambiente circostante.

Questa evoluzione è paragonabile alla rivoluzione portata dagli smartphone, trasformando dispositivi semplici in strumenti potenti e versatili che hanno negli anni di fatto esteso le potenzialità del singolo utente.

Applicazioni della Spatial Intelligence

La spatial intelligence sta trovando già applicazione in numerosi ambiti e settori, nei quali, in modo più o meno impattante sta già ridefinendo il modo in cui i robot vengono utilizzati. Tra le aree più promettenti e nelle quali stanno già entrando capitali e investimenti ci sono:

  • logistica e automazione industriale: i robot dotati di spatial intelligence possono navigare autonomamente nei magazzini, identificare e raccogliere oggetti, e consegnare pacchi con una precisione incredibile. Startup come Waabi stanno sviluppando camion autonomi, mentre Vayu sta creando robot per la consegna dell’ultimo miglio che utilizzano piste ciclabili.
  • sanità: in campo medico, i robot dotati di intelligenza spaziale possono assistere nelle procedure chirurgiche, fornendo supporto preciso e adattabile in tempo reale. Questo non solo migliora l’efficienza, ma riduce anche il rischio di errori umani e supporta il processo decisionale in determinati momenti, fortemente time critical. Un esempio innovativo è l’uso di robot che eseguono compiti come la sutura di ferite con precisione millimetrica.
  • agricoltura: Carbon Robotics utilizza laser intelligenti per eliminare le erbacce e piante infestanti nei campi, migliorando l’efficienza, riducendo l’uso di erbicidi, e mitigando l’impatto di utilizzo di componenti chimiche eccessive . Questa tecnologia già da tempo sta accelerando la gestione agricola, rendendola più sostenibile e produttiva
  • servizi di consegna: robot autonomi possono essere utilizzati per consegnare pacchi e cibo in ambienti urbani, adattandosi alle condizioni stradali e alle esigenze dei clienti in tempo reale Ovviamente sono solo primi esempi di ambiti in cui questa adozione è già avanzata ed i primi impatti sono già visibili.
  • superhuman: il potenziamento delle persone con gap, e non solo. La spatial intelligence ha il potenziale inoltre a mio avviso per supportare significativamente il potenziamento delle persone, specialmente quelle con handicap, malformazioni o menomazioni: protesi intelligenti: AI, robotica e sensoristica possono essere integrate in protesi avanzate che possono dotare la persona di una gamma di movimenti e funzioni molto più ampia rispetto alle protesi tradizionali e normali capacità. Queste protesi, in grado di adattarsi dinamicamente all’ambiente, possono non solo migliorare l’autonomia e la qualità della vita delle persone, ma possono aumentarne le capacità.
  • supporto alla mobilità: esoscheletri e dispositivi di supporto alla mobilità dotati di spatial intelligence possono aiutare le persone con difficoltà motorie a camminare e muoversi con maggiore sicurezza e autonomia. In questo caso dispositivi di questo tipo possono esser utilizzati per rilevare dinamicamente il contesto e adattarsi al terreno e alle superfici, prevenendo cadute e riducendo il rischio di incidenti interazione migliorata: La capacità dei robot di percepire e comprendere l’ambiente può essere utilizzata per sviluppare assistenti domestici intelligenti che aiutano le persone con disabilità a svolgere compiti quotidiani. Un esempio che gira in rete già da qualche mese è un assistente robotico che può aiutare preparare pasti, pulire la casa o ricordare appuntamenti importanti, erogare medicinali e supportare l’assistito nella gestione e pianificazione
  • riabilitazione e terapia: automi con spatial intelligence possono essere utilizzati in programmi di riabilitazione personalizzati, garantendo precisione e specificità di esercizi ed il monitoraggio dell’esecuzione e dei progressi in tempo reale. Questi sistemi possono adattare i programmi di riabilitazione in base alle esigenze individuali, modellare il piano in funzione del miglioramento del singolo utente, e accelerando il recupero e migliorando i risultati complessivi. Oltre al fatto che l’analisi del comportamento dei singoli può gradualmente creare la condizione di apprendimento progressivo dell’intelligenza stessa.
  • interfacciamento con mondo esterno: con l’avvento di dispositivi come i Vision Pro, dotati di telecamere avanzate, intelligenza artificiale e interfacce conversazionali, possiamo già immaginare un futuro (attuale) in cui le persone saranno dotate “vista aumentata”. Questi visori, in grado di interpretare ed interagire con informazioni in tempo reale, possono abilitare persone non vedenti o ipovedenti, a nuove possibilità di mobilità, movimento nello spazio, assistenza e supporto.

Verso una Immersività-Tangibile

Nello shift spaziale, la Spatial Intelligence sta iniziando il processo di ridefinizione di quella che io chiamo la fase dell’Immersività-Tangibile. Questa integrazione perfetta tra i mondi fisico e digitale permette ai robot non solo di eseguire compiti complessi con precisione, ma anche di interagire con l’ambiente e le persone in modo intuitivo e naturale. Allo stesso tempo, le persone, potenziate da nuove tecnologie e immerse in un contesto aumentato grazie all’uso di sensori avanzati, AI ed estensioni robotiche, possono non solo connettersi a un livello di realtà aumentata ma anche toccarla, sentirla e percepirla come reale. L’immersività-tangibile implica una trasformazione delle esperienze visive, cognitive e sensoriali.

Da un lato, l’esperienza visiva e cognitiva viene potenziata, permettendo alle persone di vedere dati e informazioni sovrapposte al mondo reale, facilitando una comprensione immediata e approfondita di ciò che le circonda. Un esempio, già attuale, è quello di un chirurgo che può vedere proiezioni tridimensionali di immagini mediche direttamente sul paziente, migliorando la precisione e la sicurezza delle operazioni.

Dall’altro lato, l’aspetto tangibile e sensoriale rende questa immersione ancora più profonda. Grazie a tecnologie aptiche e feedback sensoriali avanzati, le persone possono percepire fisicamente la presenza e le caratteristiche degli oggetti virtuali. Immaginiamo di poter “toccare” un modello virtuale di un oggetto in fase di progettazione, sentire la sua superficie e consistenza. Questa combinazione di immersione visiva, cognitiva e sensoriale crea un’esperienza totale, dove il confine tra reale e virtuale si dissolve.

La tecnologia non è più solo uno strumento, ma diventa un’estensione del corpo e della mente umana, migliorando la capacità di percepire, creare, interagire e comprendere il mondo in modi che prima erano inimmaginabili. L’immersività-tangibile rappresenta quindi non solo un avanzamento tecnologico, ma una vera e propria evoluzione del modo in cui viviamo e percepiamo la realtà.

Futuro della Spatial Intelligence

Nei prossimi anni, considerata la velocità a cui stiamo viaggiando, mi aspetto di vedere una diffusione più ampia della Spatial Intelligence in molti settori. Innovazioni come l’integrazione con la realtà aumentata e virtuale, nonché l’uso di reti neurali avanzate, guideranno ulteriormente questa evoluzione.

La combinazione di intelligenza artificiale, computing edge e 5G permetterà ai robot di operare con maggiore efficienza e reattività, trasformando radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare e per quanto brutto il pensiero possa sembrare, farci compagnia.

La spatial intelligence, oggi ancora tema poco noto, rappresenta senza dubbio in questa convergenza ed evoluzione un ulteriore frontiera evolutiva dell’uomo, e grazie alla sua capacità di combinare il mondo fisico, digitale e virtuale, si rivelerà sempre più un elemento chiave per il futuro della robotica e delle tecnologie immersive.