Da un po’ di tempo cerco e leggo articoli relativi alla crisi. Si parla spesso del suo stato evolutivo, degli impatti e gli effetti che ha avuto ma i pareri, indipendentemente dalla visione politica, dalla professione e dal mercato in cui si opera, sono molto contrastanti: se da un parte ci sono gli ottimisti che ritengono che siamo alla fine della crisi e che il peggio l’abbiamo superato, dall’altra parte c’è chi dice che la crisi, quella vera, deve ancora arrivare. Ma quindi, la crisi c’è stata o no?
Guardandomi intorno e tirando un po’ le somme sull’ultimo anno lavorativo, non sono convinto di poter dire di aver vissuto la crisi con la C maiuscola. Ho notato, e lo vedo ancora, un forte immobilismo, un freno alla ricerca e una riduzione degli investimenti in nuovi progetti, ma non perché i soldi non ci sono, ma solo per la paura e la preoccupazione di qualcosa che sarebbe dovuto arrivare. Dal momento che questo stato di preoccupazione lo ritengo indotto da un terrorismo psicologico fatto a livello mediatico, mi domando: ma cos’è che sbloccherà questo blocco mentale?