Sognare, il sesto senso che sottovalutiamo troppo spesso e che raccoglie in se tutti gli altri sensi. È quella capacità irrazionale, inconscia, veloce, cruda e spesso violenta, incapace di mentire ed estremamente abile nel far emergere paure, sentimenti e aspirazioni di una vita in pochi ma lunghissimi secondi. Sognare è quel momento in cui siamo in grado di analizzare, capire e metterci in condizione di osservarci da un punto di vista diverso e ripensarci in un modo completamente differente da quello che frequentemente ci sforziamo di essere o non essere.
Non esiste metodo e non esiste una scuola che possa insegnarci a sognare, non esistono persone che non possono sognare. Esiste la propensione a sognare e la volontà di ricordare il sogno, bello o brutto che sia.
Ma tutti sappiamo sognare.
Voler smettere di sognare, evitare o non riuscire a ricordare i sogni, è come perdere uno degli altri sensi, senza i quali non potremmo vedere, ascoltare, odorare toccare e sentire perdendoci una esperienza nuova e l’opportunità di crescita continua.
Amo sognare, svegliarmi, scrivere ed appuntarmi quello che stavo sognando, su un taccuino per me importante, e per poi rileggerlo e capire. Questa stessa nota l’ho scritta questa notte dopo essermi svegliato con l’adrenalina altissima, il cuore che batteva a mille e la sensazione di aver rivissuto gli ultimi secondi, tutte le emozioni e le paure di un combattimento di taekwondo di anni fa e ricordarmi nitidamente l’abbraccio ed il grazie di cuore detto all’allenatore in quel momento. Era la prima mia vittoria sul tatami.
Non posso credere, quando lo sento dire, che ci siano persone che non vogliano ricordare i sogni.
Sognate e non smettete di farlo, credo sia lo strumento e la capacità più potente che abbiamo.
Buon venerdì. Looking forward.