Dell’immaginazione e della conoscenza ne ho scritto circa 11 anni fa, e ancora oggi continuo a domandarmi costantemente se è vero che l’immaginazione è più importante della conoscenza. Sono arrivato, dopo diverse letture in questi anni ad una mia risposta: l’immaginazione ci permette di vedere le cose in modo diverso e di pensare in modo creativo, aiutandoci a trovare nuove interpretazioni e significati nella conoscenza che già possediamo e che ci abilita allo sviluppo e al progresso.
Senza immaginazione, saremmo limitati alla conoscenza esistente e non saremmo in grado di andare oltre i confini della nostra attuale comprensione del mondo. L’immaginazione ci permette di sognare il possibile e di batterci per realizzarlo, spingendoci a progredire e a scoprire nuove verità.
Nella letteratura sono tanti i nomi di filosofi, pensatori, scienziati, scrittori e poeti che hanno trattato il tema e sostenuto che l’immaginazione sia in qualche modo superiore alla conoscenza e che in questi anni mi hanno aiutato in questo percorso di interpretazione: l’immaginazione e la conoscenza sono entrambe importanti per il pensiero critico e la comprensione del mondo che ci circonda.
Ma perché l’immaginazione dovremmo considerarla più importante della conoscenza?
Per cominciare, l’immaginazione ci permette di vedere le cose in modo diverso e di pensare in modo creativo. Steve Jobs ha affermato: “La creatività è solo collegare le cose. Quando chiedi ai creativi come hanno fatto qualcosa, si sentono un po’ in colpa perché in realtà non l’hanno fatto, hanno solo visto qualcosa“.
Anche Bruno Munari, nel libro Fantasia, ha scritto “La fantasia l’invenzione la creatività pensano, l’immaginazione vede“.
Oliviero Toscani, durante un evento del 2021, parlano di arte e fotografia, ha detto “L’immaginazione, intesa come creatività, è un surplus di energia, intelligenza e di sensibilità, è quella possibilità che sta fra il cuore e il cervello. Se non ci fosse immaginazione non ci sarebbe imprenditorialità, non ci sarebbe industria e quindi progresso ed economia. Chi amministra la immaginazione creativa e la soffoca e la frena invece di incoraggiarla, ha la paradossale responsabilità di agire contro gli interessi economici che dice di difendere. L’immaginazione è Genesi: nascita, forza divina, energia, fantasia, sofferenza, impegno, fede, generosità. L’immaginazione deve essere visionaria, sovversiva, disturbante. Comunque sia deve essere innovatrice, deve spingere idee e concetti, deve mettere in discussione stereotipi e vecchi moduli. L’immaginazione ha bisogno di energia e di coraggio“.
Nonostante l’importanza dell’immaginazione, la conoscenza rimane fondamentale per la comprensione del mondo. Come ha detto Albert Einstein, appunto nella celebre frase da cui parte tutta questa riflessione: “La conoscenza è limitata, mentre l’immaginazione abbraccia l’intero mondo, stimolando il progresso, dando alito ai sogni e ispirando il risveglio“. La conoscenza ci fornisce una base di informazioni e di comprensione del mondo basata sulla realtà, e ci permette di fare scelte informate.
Infine Maria Montessori, parlando del metodo educativo, definisce così l’immaginazione “Vera forma dell’intelligenza umana, la capacità immaginativa è fortemente legata al linguaggio, allo sviluppo sociale, alla creatività in ambito sia artistico che scientifico e ad ogni forma di pensiero logico astratto“.
Una delle definizioni più belle che ho trovato in rete relativa all’Immaginazione è la seguente:
Una facoltà (del pensiero) che ci permette di spostare la nostra coscienza (centro di attenzione ed intenzione) da un luogo prossimale ad uno distale, che può essere: nel passato (memoria), futuro (prospettive) o in una realtà inventata.
L’immaginazione e la conoscenza ritengo siano importanti e fondamentali per il pensiero critico e la comprensione di quello che abbiamo di fronte agli occhi, ma l’immaginazione ci permette di vedere le cose da angolazioni differenti, di attivare un pensiero laterale e di sognare il possibile e l’impossibile.