Vorrei entrare in ufficio e trovare tanti tasti con scritto Seguimi o Non seguirmi, su tutto. Documenti, persone, oggetti, discussioni, messaggi e poterci cliccare e diventare follower quando mi serve, per poter essere aggiornato e seguirne i tweet. Ci avete mai pensato?
Partiamo dal concetto di base, il follow.
Facebook, che più o meno tutti usiamo e conosciamo, funziona secondo la logica della relazione di amicizia e necessita di una doppia azione (ti chiedo l’amicizia, e tu accetti). A seguito della relazione instaurata si ricevono tutte le informazioni, senza filtro, di ogni amico, con una crescente mole di informazioni completamente ingestibili.
Twitter funziona diversamente ed utilizza il concetto del follow, principio secondo il quale un utente segue, con una relazione monodirezionale, il lifestream (flusso dei dati) di un altro utente che “cinguetta” e condivide informazioni. Questo tipo di relazione permette di filtrare il rumore (eccesso di informazioni), e permette di interagire nel momento in cui lo riteniamo opportuno.
Secondo me il follow è un concetto applicabile anche in azienda, e potrebbe esser utile alla comunicazione e potenzialmente importante per il business. Mi spiego.
L’azienda è composta da persone che sono in relazione fra di loro: queste si scambiano dati, email e messaggi, documenti e progetti, date ed appuntamenti. Tutti questi flussi generano informazioni che, al contrario di come si possa pensare, non sono entità statiche e mute, bensì sono entità dinamiche che hanno un proprio ciclo di vita, si sviluppano, generano conoscenza, scelte, opportunità, problemi e soluzioni. Molto spesso, a causa della poca comunicazione o banalmente per dimenticanza o disorganizzazione, queste informazioni rimangono nascoste, non vengono condivise e si perdono senza che nessun altro ne abbia fruito e beneficiato.
Ma se tutte queste entità potessero parlare…? Bene, facciamole parlare.
Immaginiamo le informazioni come entità vive che comunicano e si relazionano. Potremmo fare il follow di un entità, e potremmo seguire tutto quello che dice, così come oggi lo facciamo con i tweet delle persone. Potremmo seguire un documento ed esser aggiornati delle sue evoluzioni (aggiornamento, commenti, integrazioni), oppure potremmo seguire un gruppo di discussione di un progetto e riceverne degli avanzamenti o ancora potremmo seguire il life stream di discussioni tecniche di un progetto ed intuirne spunti di business o potenziali aree non ancora esplorate.
Insomma, qualsiasi entità, dai documenti (offerte, fatture, lettere, comunicazioni, manuali) ai messaggi (email, sms), dai calendari ai progetti fino ad un anagrafica (clienti, fornitori, dipendenti), sarebbe in grado di comunicare con noi. Non solo le persone. Semplicemente se followate.
Questo concetto può essere applicato ai sistemi di Enterprise 2.0, document management e knowledge management, CRM, semplicemente dando all’utente la possibilità di cliccare follow e ricevere così informazioni nel nostro stream. Come succede su Twitter. Semplice no?
I commenti sono chiusi.