Gli altri dormono. Io e mio figlio ci troviamo a parlare nel silenzio, con la luce soffusa. Molte sere quando io sono ancora al lavoro, lui chiacchiera con la mamma prima di addormentarsi. Altre volte con me.
Ci mettiamo nel letto e ci raccontiamo alcune cose, sussurrando, per non svegliare gli altri, prima di addormentarci. Cose serie, eh.
Papino ti voglio bene fino alla luna. Mi dice vicino all’orecchio.
E io fino al sole. Rispondo.
Allora io fino a Parigi. Mi dice, dopo averci pensato un attimo.
E perché, è più lontano del sole? Chiedo.
Si Papà, perché la luna ed il sole io li vedo, e Parigi invece non so nemmeno dove sia.
Perchè Parigi è più lontano del Sole. Dal suo punto di vista.
Risposta che farebbe invidia ai filosofi, penso. Ma ha vinto lui, perchè io non riesco a rispondergli, se non a sorridere.
Vuole avere ragione. Ed una via di uscita per averla riesce a trovarla. Sempre. E spesso riesce a mettermi in crisi. Lasciandomi senza parole, a riflettere sul suo mondo e sul modo di vedere la realtà. La sua.
La verità, è che oltre ad avermi insegnato l’importanza del tempo e alle mille volte che mi ha fatto pensare, con le sue risposte ingenue, ma piene di senso, riesce a farmi guardare le cose da una angolazione completamente diversa e spesso più semplice di quanto si possa pensare.
E’ una sera come tante altre sere. Ma ne vorrei all’infinito di momenti così.
Grazie Matti.