Parto con una domanda ed una risposta che mi do da solo: chi/cosa ha spinto lo sviluppo dell’ecosistema delle app e perché tutto ha funzionato? L’ecosistema delle app è stato spinto dagli store, ma soprattutto dai developer (privati e aziende) che hanno trovato in questo modello una fonte di revenue. In pratica più dev, più app. E se ci sono più app c’è maggiore scelta e contenuto e quindi maggiore attenzione, fruizione, consumo e spesa.
Fin qui tutto chiaro. Ora pensate che questo stesso concetto venga applicato ai video, live, su Facebook. Tutti hanno la possibilità di fare live, più persone diventano broadcaster e producono video (live soprattutto). Più ci sono contenuti da vedere e più è il tempo che sarà speso dagli utenti fruitori finali.
Cosa manca? Il modello di business per chi produce video, ossia il motivo aggiuntivo che spingerà i produttori di video a farlo costantemente, e non solo con video in post produzione, ma live, in tempo reale. Perché? Perché il tempo reale è più vivo, è più interessante, incuriosisce di più, mette maggiormente alla prova chi lo produce e stimola ancora di più l’interazione di chi guarda.
Ed ecco che arriva Facebook e la monetizzazione dei video: https://media.fb.com/2017/02/23/update-on-video-monetization/
Se sei un broadcaster, con certi numeri e certe caratteristiche (per adesso devi esser in USA, devi avere più di 2000 followers, devi aver oltre 300 spettatori live) allora potrai attivare una interruzione di 20 secondi dopo un minimo di 5 minuti di trasmissione e guadagnare dagli spot.
Bingo. I video, saranno le APP di domani.
Se poi pensate che Facebook già qualche giorno fa, come avevo scritto, ha annunciato l’APP video per AppleTV, AmazonTV e SmartTV varie, ecco che tutto prende forma.
La pubblicità che verrà mostrata non sarà una pubblicità qualsiasi: sarà mirata come tutto l’adv che oggi gira su FB e sarà proprio, ma dico proprio per voi. Sarà basata su grafo sociale, interessi, navigazione, conversazioni in chat, luoghi fisici in cui siete stati e catturerà la vostra attenzione come una réclame non è mai riuscita a fare veramente. E sarà misurabile ed efficacissima.
Prepariamoci, soprattutto alla mole di video in stile Anthony Robbins, dei fanta-motivatori e critici di tutto, perché saranno loro i primi a cavalcare questa nuova onda e spaccarci i maroni in tutti modi possibili su “5 cose che“, “quello che non vi hanno mai detto“, “come esser il…“, “sarai felice se…“.
Ma tanto la guerra alla fine sarà, come per le APP, sui contenuti e la loro qualità, il format e la strategia di promozione.
Buona visione a tutti.