Come ho detto in altri post, la creatività, l’entusiasmo e la fantasia sono le caratteristiche fondamentali per qualunque iniziativa che si vuole definire imprenditoriale. Il rischio e la possibilità di sbagliare , quando si fa impresa, sono dietro l’angolo. Uno strumento fondamentale per non andare allo sbaraglio ed affrontare un attività in modo più strutturato è il business plan, un documento di programmazione e pianificazione indispensabile per determinare obiettivi e strategie ed evidenziare gli eventuali pericoli che si potrebbero manifestare.
Cos’è un Business Plan?
Il business plan è un documento dettagliato, che approfondisce ed esamina tutte le aree e le tematiche di un’impresa. Può essere pensato come una sorta di documento d’identità dell’impresa, attraverso il quale si formalizzano tutte le componenti del piano imprenditoriale: dall’analisi del mercato e dei concorrenti al progetto finanziario, dala gestione delle risorse umane fino al marketing. Questo documento più è dettagliato e più facilita la comprensione e la valutazione del valore dell’impresa e del progetto. Le funzioni del business plan vanno al di là del semplice biglietto da visita: se ben fatto serve ad approfondire i problemi che si dovranno affrontare e gli strumenti da utilizzare per farlo.
La preparazione richiede tempo e dedizione e purtroppo spesso si cade nell’errore di pensare di poterlo fare in poco tempo. Non è così. Non si tratta di un semplice riassunto delle competenze e delle idee che si intendono avviare, né di un excel contenente le spese da affrontare. Il business plan è un progetto studiato, approfondito, strutturato e dettagliato che da vita alla nuova impresa. Più il documento è fatto bene, più l’azienda avrà delle radici forti.
E’ importante fare un Business Plan?
Come ho già detto, purtroppo si pensa troppo spesso che la pianificazione scritta sia una perdita di tempo. Ci sono molti casi in cui è dimostrato che è meglio perdere qualche giorno in più, piuttosto che trovarsi a chiudere l’azienda, poco dopo averla avviata, perché qualche “imprevisto” si è manifestato e non eravamo pronti ad affrontarlo. L’elaborazione e la creazione di un piano dettagliato per la propria idea di business richiede dedizione e sottopone il futuro imprenditore ad uno sforzo intellettuale non indifferente e di gran lunga superiore alla sua immaginazione.
L’entusiasmo iniziale che si ha allo startup spesso induce le persone a minimizzare e sottovalutare i dati non favorevoli e i possibili punti deboli, se non addirittura a non considerarli… Gravissimo e pericoloso!
In termini di comunicazione, il documento di impresa è un manifesto, è la carta d’identità del progetto. Il Business Plan parla dell’azienda che sarà, parla dell’idea e del modello di business, definisce le modalità di monetizzazione e parla dell’imprenditore, della sua serietà e del suo impegno. E’ uno strumento fondamentale che deve esser utilizzato anche ai fini comunicativi: serve a farsi conoscere ed eventualmente finanziare. Il Business Plan è importante anche nelle fasi successive all’avvio del progetto: ha un grande importanza anche come strumento di gestione e controllo e permette all’imprenditore di non perdere mai di vista gli obiettivi dell’azienda, di controllarne l’andamento e in alcuni casi serve di capire che è il giusto momento di ri-tarare il proprio business.
Come si fa un Business Plan?
Ci sono alcune linee guida da fissare a mente. La redazione del business plan deve essere sintetica ma non troppo, deve convincere in poco tempo senza esser prolissa. Deve utilizzare un linguaggio tecnico ma non specialistico, altrimenti rischia di non essere comprensibile a tutti. Deve fornire dettagli e informazioni specifiche ma non dati superflui e ininfluenti alla valutazioni del business. Detta così, sembra tutto scontato e banale, ma tra il dire ed il fare, come sempre, c’è di mezzo un immensità. Il consiglio che si posso dare è legato al buon senso: si deve valutare l’entità del progetto in base ai destinatari, alle esigenze e alla specificità della propria attività. In un Business Plan è sicuramente importante enfatizzare alcuni fattori che riepilogo in tre macro categorie:
- gli obiettivi , devono esser strutturati per motivare gli altri e se stessi;
- il piano di marketing e la comunicazione, per dimostrare che il progetto può funzionare e ha uno spazio in cui muoversi;
- i numeri, per la definizione di costi e ricavi, modello di business e piano di rientro di un investimento iniziale.
Queste tre macro informazioni rendono facilmente intuibile l’idea di business ed il piano che si vuole portare avanti all’interlocutore con il quale ci troveremo a confronto.
Esiste una struttura standard per un Business Plan?
Esistono ormai dei modelli di Business Plan più o meno noti, ma tendenzialmente un documento di questo tipo dovrà sempre contenere:
- La copertina del progetto con le informazioni dell’imprenditore (nome, cognome, sede, riferimenti);
- La descrizione del progetto, sintetica ma allo stesso tempo esaustiva contenente caratteristiche tecniche, materiali, punti di forza e debolezza, aspetti innovativi, politiche di pricing e confronto con il mercato;
- La forma giuridica della società e gli la struttura in termini di persone, profili e qualifiche professionali. E’ buona norma definire ruoli e competenze;
- Analisi del mercato, dati raccolti in fase di ricerca, target, concorrenza e descrizione del servizio offerto;
- Piano di marketing (si può utilizzare la regola delle quattro P del marketing: prodotto, prezzo, place, promozione);
- Obiettivi imprenditoriali e dettaglio del progetto;
- Aspetti organizzativi della società (struttura, uffici, personale, curriculum, tipologie contrattuali, piano di assunzione di nuovo personale, orari di lavoro);
- Piano finanziario comprensivo di informazioni di startup, fonti di finanziamento, i metodi e tempi di rimborso, piano di ammortamento dell’investimento iniziale, previsione dei costi di gestione, flussi di cassa e ipotesi di ricavo;
- Promozione e piani di comunicazione pubblicitaria
- Motivazione e descrizione personale. L’imprenditore ci deve mettere la faccia e deve quindi mettersi in gioco descrivendo le ragioni che lo spingono a scegliere la strada del rischio imprenditoriale. Anche se può sembrare inutile dichiarare la propria motivazione, è in realtà un’indicazione importante per chi di investire e finanziare il progetto.
Una StartUp che si rispetti, deve avere un Business Plan? Secondo me si, e personalmente (sarà un limite) non riesco a capire quei progetti che partono senza avere un modello di business tendenzialmente delineato e una logica di monetizzazione non definita e chiara.
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