L’advertising che verrà: real time, profilato, attivo e a conversione immediata

Facebook acquisisce Wit.ai, una startup già presente in Y Combinator, fondata 18 mesi fa, con l’obiettivo di trasformare il linguaggio parlato in azioni. In poche parole, il sistema acquisisce uno stream audio, lo converte in testo attraverso un sistema di voice-to-text, trasforma le informazioni della conversazione in dati strutturati ed espone la struttura analizzata tramite API per […]

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These AppyDays are yours and mine (oh Happy Days)

Ci siamo quasi. l’AppyDays sta per iniziare. L’emozione e la stanchezza, l’adrenalina e la preoccupazione dei preparativi dell’ultimo minuto si alternano velocemente. Mi sembra ieri che tutto è partito. Ora siamo alle ultime ore prima dell’inizio. Giovedi 25 Settembre inizia tutto. Domenica 28 finisce. Saranno 4 giorni intensissimi. Workshop, panel, idee, progetti ed hackathon. Aperitivi e musica in

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Perchè Yo, un’applicazione stupida, e molte altre app simili no?

Conoscete Yo!? Se ne parla molto in questi giorni (TC, Mashable e tanti altri anche in Italia Marco e Andrea). E’ una semplicissima App che ti permette di inviare una notifica “Yo!” ad un contatto telefonico. Un po’ lo squilletto di tanti anni fa, della serie “ti sto pensando” o “scendi” o “cala la pasta che sono

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Mia madre.

Mia madre è quella che al suo esame di maturità, io c’ero, avevo poco meno di un anno, ma c’ero, e non perché si è diplomata tardi. Mia madre è quella che ha cresciuto me, mio fratello e mia sorella riuscendo a mantenere in alcuni momenti degli equilibri che nemmeno un equilibrista saprebbe fare meglio.

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Il cliente NON ha sempre ragione. E non deve averla solo perché è il cliente.

Caro cliente. Mi vieni a cercare tu, per avere un servizio, quando io nemmeno sapevo esistessi. Mi presenti il tuo progetto. In fondo, sei una ennesima app, già vista, ma vedo delle potenzialità nel tuo disegno. Ti ho fatto almeno 3 consulenze di qualche ora gratuite (scroccate a suon di “vediamoci per una chiacchierata per capire meglio”) durante le quali ti ho ribaltato il progetto in parecchie parti, senza avere nemmeno uno stralcio di firma ma pensando di poter instaurare un rapporto di fiducia…

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L’effetto Zuckerberg ed il fare impresa con le chiappe degli altri

E’ così che definisco già da un po’ di tempo il trend che si sta sviluppando e che si manifesta sempre più spesso. I più affetti sono i developer (ma non solo) e tutti quelli che, presi dall’embolo della 1 billion company, si lanciano in affermazioni tipo “ho una idea galattica, l’anti facebook, cerco chi ci mette i soldi e poi la sviluppo” o peggio ancora “mi è venuta una idea adesso ci faccio un’altra startup”. Fin qui, onestamente, non vedo nessun problema e trovo corretto che ognuno abbia le proprie iniziative, i propri sogni e progetti imprenditoriali in cui credere. Più che mai in un periodo storico in cui il digitale ha in qualche modo democratizzato la possibilità di fare nuovo business grazie a nuovi modelli, nuove professioni e tanto spazio ancora disponibile. Ma il tema è un altro.

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Internet of Everything: dall’object graph all’experience graph

Internet è ovunque. Credo possa sembrare banale dirlo, ma è di fatto così. Sta “invadendo” relazioni, case, auto, città e sta entrando in qualsiasi cosa. E dicendo “cosa” non sto generalizzando. Sto effettivamente dicendo che le cose, gli oggetti, sono e saranno sempre più evoluti e connessi tanto da entrare nella vita e nelle relazioni di tutti i giorni in

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