Il metaverso è morto. Lunga vita ai Metaversi (e a Roblox)

Questi nuovi mondi virtuali non sono ancora diventati un luogo comune, ma stanno già attirando milioni di persone curiose in tutto il mondo.

La maggior parte delle aziende e dei brand di moda (e non solo) sta valutando (se non l’ha già fatto) di esser presente nel Metaverso in qualche modo e attivare un nuovo canale di conversazione, presenza e sviluppo dell’esperienza utente.

Ci sono già più persone di quante si possa pensare, che stanno mettendo piede nel metaverso entrando dalla porta dei giochi, del mondo crypto / NFT o direttamente da nuove esperienze immersive: presenze che però in realtà non hanno dati certi e numeri “ufficiali”.

Tutti i sondaggi che stanno uscendo, fatti da diverse aziende di consulenza, indicano che il pubblico in generale non è realmente interessato al metaverso: alcune persone non ne hanno sentito parlare, altri non ne vedono assolutamente alcun interesse, e questo senza contare coloro che vedono questi nuovi mondi come potenzialmente minacciosi per se stessi, per i loro cari o bolle speculative momentanee.

Chi ha detto quindi che il metaverso è morto?

Tuttavia la percezione del metaverso da parte delle persone varia tra diverse generazioni, con i più giovani generalmente più entusiasti dell’idea di esplorare questi mondi, associandoli a una nuova forma di intrattenimento e nuove forme di interazione. Non si può negare che, nonostante la mancanza di hardware per accedere correttamente (oggi ancora la diffusione di visori è bassa) ed in modo agevole, questi mondi virtuali stiano conquistando più persone di quanto si possa pensare.

Il metaverso di Nike, per esempio, chiamato Nikeland (a  mio avviso la migliore implementazione per design e meccaniche di gioco) e accessibile sulla piattaforma Roblox, ha già accolto 23,6 milioni di visualizzazioni, secondo la sua landing page. Lanciato nel novembre 2021, questo spazio sociale con sede in Roblox era stato (già) visitato da 7 milioni di visualizzazioni alla fine di marzo 2022. I 21 milioni di visitatori della land Nike hanno girato senza dubbio nello showroom di Nike mostrando di fatto un interesse ed un legame con il brand e con la sua capacità di coinvolgere ed ispirare.

Questo è senza dubbio un primo grande caso globale (insieme a Vans, Walmart e altri) per incoraggiare altri brand a continuare il processo di studio e discovery, oltre che di sperimentazione e atterraggio su Roblox per sfruttare le infinite possibilità di questo canale interattivo, esperenziale ed immersivo.

Non c’è dubbio che il numero vero da valutare è il numero di giocatori (veramente) attivi e che visitano regolarmente l’universo virtuale di Nike, ma questa cosa è più difficile da determinare vista la carenza di dati e strumenti di misurazione pubblici. Secondo le statistiche visibili sulla piattaforma di Roblox, sembra che quasi 119.000 persone lo abbiano aggiunto ai preferiti. Una cifra forse meno impressionante, ma che tuttavia permette al brand di sperimentare ampiamente le potenzialità di questo mondo.

Roblox comunque, una delle piattaforme di gaming, ormai avvicinata concettualmente al mondo del Metaverso, continua a crescere ed i numeri pubblicati da Roblox stessa al trimestre sono incredibilmente in crescita tanto che il titolo in borsa qualche giorno fa è schizzato in borsa del +20%:

  • Gli utenti attivi giornalieri sono 57,8 milioni, in crescita del 23% anno su anno
  • Le ore impegnate sono state 4 miliardi, in aumento del 16% anno su anno.
  • Gli acquisti stimati sono compresi tra $ 212 milioni e $ 219 milioni, con un aumento dell’11% al 15% anno su anno.

Oltre ai numeri positivi ci sono comunque delle flessioni che trovano però riscontro nel ritorno a scuola da parte dei bambini:

  • Il numero di utenti attivi giornalieri è diminuito rispetto al rapporto di Roblox dell’agosto 2022, quando la società ha segnalato 59,9 milioni di utenti.
  • Anche il numero di ore impegnate a settembre è diminuito da 4,7 miliardi di agosto

Considerando che oggi ci sono migliaia di metaversi in sviluppo e già presenti, e che abbracciano tutti i tipi di settori, il numero di persone attive in essi, o almeno interessati, è il vero punto da valutare correttamente prima di investire in una direzione o un’altra.

Non sorprende che l’industria della moda stia saltando a capofitto nel metaverso, che, tra l’altro, potrebbe valere circa 5 trilioni di dollari entro il 2030, secondo la società McKinsey. Marchi come Gucci, Vans, adidas e Tommy Hilfiger sono già tra coloro che hanno fatto il grande passo, offrendo le proprie esperienze virtuali in questi nuovi mondi e iniziando, a mio avviso, prima di tutti, a sperimentare, comprendere le dinamiche ed i linguaggi ed iniziare a raccogliere dati utili per i prossimi passi.

Siamo agli albori di un percorso di crescita, è come se fossimo nel 1998 di Internet. Tempo al tempo: lo sviluppo tecnologico, la curva adozione, ed i casi d’uso che verranno implementati porteranno ad una maturità graduale, come appunto già successo ad Internet, all’eCommerce, al Mobile, ai Social e tanto altro ancora.

Il metaverso è morto. Lunga vita ai Metaversi (e a Roblox) e chi investe per anticipare i tempi.