PENSIERI SPARSI

Il Covid-19, la crisi e l’effetto elastico in ripartenza per l’Italia

Ho letto (e lo penso anche io) che per colpa del Covid-19 l’Italia, e non solo, farà un balzo di anni indietro, economicamente parlando. Ho letto (e lo penso anche io) che grazie al Covid-19 l’Italia stia facendo un balzo in avanti di 10 anni culturalmente parlando, rispetto soprattutto all’adozione del digitale, e non solo. […]

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La nuova normalità: tornare all’essenziale

Stiamo vivendo immersi in uno scenario che nessuno poteva aspettarsi di vivere in modo così repentino, un’emergenza sanitaria senza precedenti che sta mettendo tutti a durissima prova. L’obbligo di chiusura totale delle attività aperte al pubblico, il dover rimanere relegati in casa ed il limitare l’uscita con sole poche casistiche mette tutti in una condizione

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Accedere ai dati è nel DNA di Facebook. Usarli, bene (o anche no) pure.

Prima Cambridge Analytica, poi Yandex, Netflix, Spotify e tutti quelli che verranno ancora. Eppure, c’è ancora chi si stupisce di tutto questo e tira fuori parole come etica, principi, norme e grida allo scandalo, ma poi continua, io compreso, nell’utilizzo costante della piattaforma. Ma lo scandalo, ammesso che di questo si possa parlare considerando che ci

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Ode ai dettagli

“Chi vuole fare grandi cose deve pensare profondamente ai dettagli“. Diceva Paul Valéry.   Solo chi fa domande sui dettagli ha provato l’emozione di cosa significhi ricercarli, curarli, vederli materializzati e sentirli apprezzati, malgrado la ruvidezza, la disattenzione crescente e l’incapacità di osservare il contesto in cui viviamo e che sempre più spesso non percepisce

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L’estensione di Facebook: l’attenzione dell’utente, il tempo, i dati e l’esigenza di fare soldi costantemente.

Un anno fa scrissi un post, parlando della estensione quasi liquida di Facebook in più direzioni di mercato, che FB avrebbe implementato la funzione di cerca lavoro, dopo la modifica della spalla dei profili (che già prometteva tanto). In tanti commentarono che non essendo il business di Fb, non l’avrebbe fatto. E già nel 2010

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IOT, SmartHome e User Experience: in che direzione stiamo andando

Immaginate un mondo dove tutto, nelle vostre vite, è connesso a Internet e agli altri, dallo smartphone al Pc fino alle luci di casa, all’acqua, all’automobile. Un mondo dove ogni cosa può essere controllata e pilotata da remoto con app e comandi vocali. Un mondo che è già realtà. Dell’Internet of Everything avevo già scritto

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Il cliente NON ha sempre ragione. E non deve averla solo perché è il cliente.

Caro cliente. Mi vieni a cercare tu, per avere un servizio, quando io nemmeno sapevo esistessi. Mi presenti il tuo progetto. In fondo, sei una ennesima app, già vista, ma vedo delle potenzialità nel tuo disegno. Ti ho fatto almeno 3 consulenze di qualche ora gratuite (scroccate a suon di “vediamoci per una chiacchierata per capire meglio”) durante le quali ti ho ribaltato il progetto in parecchie parti, senza avere nemmeno uno stralcio di firma ma pensando di poter instaurare un rapporto di fiducia…

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L’effetto Zuckerberg ed il fare impresa con le chiappe degli altri

E’ così che definisco già da un po’ di tempo il trend che si sta sviluppando e che si manifesta sempre più spesso. I più affetti sono i developer (ma non solo) e tutti quelli che, presi dall’embolo della 1 billion company, si lanciano in affermazioni tipo “ho una idea galattica, l’anti facebook, cerco chi ci mette i soldi e poi la sviluppo” o peggio ancora “mi è venuta una idea adesso ci faccio un’altra startup”. Fin qui, onestamente, non vedo nessun problema e trovo corretto che ognuno abbia le proprie iniziative, i propri sogni e progetti imprenditoriali in cui credere. Più che mai in un periodo storico in cui il digitale ha in qualche modo democratizzato la possibilità di fare nuovo business grazie a nuovi modelli, nuove professioni e tanto spazio ancora disponibile. Ma il tema è un altro.

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